COMUNICATO STAMPA
Sbarco nella Normandia Sarda
Sardigna Natzione Indipendentzia in una audizione nel Parlamento Europeo in merito alla questione Quirra, a Bruxelles nel 2012, aveva chiesto, che negli ambiti in cui vengono sperimentate armi da guerra a frammentazione e/o con proiettili contenenti uranio impoverito venisse applicata la “RISOLUZIONE COMUNE” che il Parlamento Europeo ha approvato nel 2007 e che ne conseguisse una netta deplorazione e condanna per lo stato italiano, responsabile dell’uso di tali armi in Sardegna. Solo in questo modo lo stato poteva essere chiamato a rispondere del reato di disastro causato dalle guerre che subbiamo in tempo di pace e adesso anche in tempo di guerra.
Come in un set cinematografico si stanno predisponendo sbarchi in Normandia nel territorio della nazione sarda non prima naturalmente di aver cannoneggiato la costa per abbattere le ultime difese sarde asserragliate nei nuraghi in una resistenza davidesca contro l’invasore goliesco sotto bandiera tricolore e Nato.
Nella Pratobello nazionale del 2014 a Capo Frasca l’intera nazione aveva dato un chiaro segnale di “est ora non de moderare ma de l’acabbare SA TIRANNIA” andando oltre l’antimilitarismo e dando il vero nome ai fatti dichiarando unanimemente “Occupazione militare” la presenza dell’esercito italiano e dei suoi alleati in Sardegna.
L’arma più potente che i sardi usarono a Capo Frasca, contro l’occupazione militare, fu una mamma con carrozzella e bambino a bordo. I partiti e i sindacati italiani fecero capolino ma non osarono chiedere la parola, forse per un momento si resero conto di essere anche loro arruolati nelle truppe occupanti che tenevano in sudditanza la nostra terra e la usavano come teatro di guerra anche in tempo di pace. Il 22 maggio noi indipendentisti di SNI saremo in prima linea nella manifestazione convocata contro le esercitazioni militari e gli sbarchi normandineschi, vera e propria archeologia militare.
Grideremo con forza e convinzione indipendentista “a foras s’Italia de Sardigna” sicuri che tutta l’occupazione militare della Sardigna, tricolore e Nato, cesserebbe solo con una Sardegna indipendente e sovrana.
Altri grideranno “a foras sa Nato de Sardigna” e lo grideranno in particolare chi sarà presente con bandiera o tessera di partiti italiani, pur antagonisti o rivoluzionari, che per conservare l’integrità territoriale dello stato italiano assolveranno la loro vocazione antimilitarista chiedendo che la Nato esca dalla Sardegna in quanto territorio dell’Italia.
Ancora una volta si riproporranno i due approcci verso la pesante servitù militare imposta alla nostra terra, l’antimilitarismo che si oppone in quanto l’uso “di guerra” in Sardegna è una discriminazione interna al contesto italiano e mondiale e l’indipendentismo che difende la propria patria da un atto imperialista attuato con l’occupazione militare dell’esercito del dominatore e dei suoi alleati.
Dove è andato a finire lo spirito di Capo Frasca 2014 quello nato nell’ambito indipendentista organizzato e diffuso? Si, qualche traccia c’è ancora anche tra gli antimilitaristi di cultura politica tricolore che qualche particolarità al popolo sardo la riconoscono e mai griderebbero “fuori il Lazio o l’Emilia Romagna dalla Nato”.
Abbiamo sbagliato e stiamo sbagliando qualcosa noi indipendentisti? Noi che per cultura politica consideriamo criminali gli imperialismi, occidentali e orientali alla pari. Noi che non ci facciamo arruolare dalla Nato, dalla Russia o dalla Cina, perché siamo già arruolati con i popoli che lottano per liberarsi dalle sudditanze imperialiste, piccole e grandi. Noi abbiamo la divisa Curda, Palestinese, Corsa, Tibetana, Scozzese, Catalana, Basca …….. e anche quella ucraina contro la Russia e quella del Donbass contro l’Ucraina, non abbiamo di sicuro quella americana e quella russa, tanto meno quella italiana.
Il 22 saremo a Teulada contro chi porta la guerra simulata in Sardegna e che usa la nostra terra come piattaforma armata e produttrice di armi per imporre imperialismi criminali nel mondo consumando vite e beni, saremo in prima linea come sempre.
Sardigna 17-05-2022
Coordinamentu Natzionale de SNI