COMUNICATO STAMPA AGLI ORGANI DI INFORMAZIONE
ANCORA UNA VOLTA CON CAPELLO IN MANO E SCHIENA CURVA SI VA ROMA A CHIEDERE AIUTO AI RESPONSABILI DEI PIU’ GRAVI DISASTRI CHE FLAGELLANO LA SARDEGNA.
La deputata Lucia Scanu di “Coraggio Italia” ennesimo partito tricolore che occupa la Sardegna, dando per scontata l’incapacità dei sardi nel risolvere il problema del flagello tzilipirches ha pensato di invocare l’intervento del ministro italiano Pattuanelli ritenuto in grado di fare il miracolo e non solo fermare la piaga biblica ma anche “ristorare” i danni fatti dalle fameliche grillare (non grilline).
Pattuanelli ha visto subito l’occasione per togliere sovranità ai sardi sulla propria terra e non solo ha detto niet alla petitulia di ristori << l’infestazione di cavallette non rientra negli ambiti per i quali è possibile attivare gli interventi compensativi del Fondo di solidarietà nazionale …>> ma ha aggiunto << Ora valuteremo lo stato di emergenza e l’eventuale nomina di un commissario per affrontare questa situazione>> , magari romano, il commissario.
Umiliante ed offensivo il ministro italiano considerando i sardi incapaci di badare a se stessi? No! , è stato semplicemente intelligente, ha visto l’occasione di togliere sovranità ai sardi e lo ha fatto. E’ proprio vero quanto più ci si abbassa quanto più si diventa piccoli.
Ancora una volta si è voluto “ponnere su corvu a meigu” chiedere di liberaci dal flagello a chi è dispensatore di flagelli per il popolo sardo.
Per Sardigna Natzione il commissario del ministro italiano non sarà il benvenuto, ci basta quello che sta commissariando il PD italiano in Sardegna.
Sardigna Natzione pretende che la soluzione Tzilipirches arrivi dal governo della Sardegna da chi ha avuto la delega dei sardi. Vogliamo che il tavolo convocato per lunedì ad Ottana, con la presenza dei due assessori competenti, dell’Università, dei sindaci interessati, di Laore e degli altri istituti del settore trovino la soluzione e programmino gli interventi giusti e per i tempi giusti.
Allo stesso tempo chiediamo che la Regione Sardegna metta a disposizione dei danneggiati i ristori necessari e sufficienti per riparare i danni causati dalla calamità, anche al fine di evitare inutili petitulie di “casu a sos sorighes”.
Sardigna 16/06/2022